E ci sono, infine segmenti di prestigio nazionale che alla cucina si connettono e che, attraverso locande e trattorie, o alberghi e ristoranti — come più comunemente si dice — giungono al forestiero e lo attraggono e lo respingono, a seconda della maggiore o minore destinazione e consapevolezza con cui si ammannisce il cibo.
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più comunemente si dice — giungono al forestiero e lo attraggono e lo respingono, a seconda della maggiore o minore destinazione e consapevolezza con
Che le riunioni avvengano a La Santa, questo è troppo naturale, e questo davvero lo avrei capito anche da me. In qualunque altro luogo sarebbe stata una profanazione.
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Che le riunioni avvengano a La Santa, questo è troppo naturale, e questo davvero lo avrei capito anche da me. In qualunque altro luogo sarebbe stata
Cuocete in poco brodo chiaro, riso di prima qualità; lo condirete con cacio parmigiano, vi aggiungerete torli d'uovo crudi, sale, pepe; tutto deve entrare insieme in cottura. Va bene accomodato il riso in un vassoio: sopra vi si dispongano i tartufi: lasciando uno spazio verso gli orli del vassoio e su questo spazio si porranno i crostini fritti: avrete così tre gradazioni di colori: l'oro dei crostini, lo scuro dei tartufi, le varie sfumature del riso condito nel modo che abbiamo detto. ———
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Cuocete in poco brodo chiaro, riso di prima qualità; lo condirete con cacio parmigiano, vi aggiungerete torli d'uovo crudi, sale, pepe; tutto deve
Tagliate in fette sottili la polenta fredda che vi rimase e fate a parte una balsanella di farina burro e latte, cui mescolerete funghi grossolanamente triti. In un recipiente che regga al fuoco sciogliete un sottil velo di burro, stendete le fettine di polenta, coprite con uno strato di balsamella, e sovrapponete uno strato sottile di parmigiano. Ripetete lo strato di polenta alternato colla balsamella e il formaggio, fino ad empire il recipiente terminando colla balsamella, il formaggio e un velo di pangrattato su cui spargerete qualche fiocchetto di burro. Fate ben crostare al forno e servite nel recipiente stesso. ———
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, e sovrapponete uno strato sottile di parmigiano. Ripetete lo strato di polenta alternato colla balsamella e il formaggio, fino ad empire il
Mettete questo ripieno in una casseruola, dove si metteranno pure altri rossi d'uovo crudi (quattro per esempio, se avete lessato dodici uova) e una sola chiara ben montata: mescolate tutto e quindi fate restringere questo ripieno al fuoco. Poi ne riempirete le metà delle uova sode rimaste vuote: e il ripeno, che vi rimanga lo distenderete sul fondo del vassoio, nel quale disporrete con simmetria le mezze uova ripiene. In una casseruola mettete un po' di panna o di latte, burro amalgamato con un po' di farina, poco sale e pepe e fate un tantino bollire. Con questa specie di salsa levigate tutte le uova situate nel vassoio, e vi getterete sopra una pioggerella di cacio parmigiano.
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il ripeno, che vi rimanga lo distenderete sul fondo del vassoio, nel quale disporrete con simmetria le mezze uova ripiene. In una casseruola mettete
— Vi vergognate?... Ebbene, allora questo lavoro lo inizierò io! — Ed afferrata una granata con le sue bellissime ed aristocratiche mani lì, sulla pubblica via, senza un attimo di esitazione, cominciò a spazzare con la foga e la disinvoltura di chi, in vita sua, non avesse fatto altro. Ed allora, quasi per incanto, tutte le donne che avevano esitate divennero le spazzine più solerti.
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— Vi vergognate?... Ebbene, allora questo lavoro lo inizierò io! — Ed afferrata una granata con le sue bellissime ed aristocratiche mani lì, sulla
«... se si evapora del vino, sopratutto un vino vecchio e generoso, sotto uno strato di burro e grasso o meglio ancora di un amalgama di grasso e di sostanze vegetali che formino una emulsione di una certa consistenza, gli eteri che si sviluppano dalla concentrazione del vino si fissano in queste sostanze le quali acquistano il sapore ed il profumo del vino e lo conservano anche quando tutto l'alcole si è evaporato, mentre gli eteri, le essenze ed i profumi sono stati trattenuti dalle sostanze grasse che impregnano la pappa od emulsione soprastante.
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sostanze le quali acquistano il sapore ed il profumo del vino e lo conservano anche quando tutto l'alcole si è evaporato, mentre gli eteri, le essenze
... IN FRICASSEA. — Mondateli, tagliateli a fette, sbollentateli in poca acqua salata con foglia di salvia. Fate colorire in biondo nel forno un cucchiaio di una qualsiasi farina (la massaia dovrebbe tenere sempre pronta un po' di questa farina) oppure coloritela in cassaruola con relativo unto, bagnatela con latte o brodo e finite di cuocervi i cetrioli, unendovi da ultimo un paio di uova sode sottilmente affettate ed una affettatina, se lo volete, di funghetti cotti già ridotti in sottili fettine.
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, bagnatela con latte o brodo e finite di cuocervi i cetrioli, unendovi da ultimo un paio di uova sode sottilmente affettate ed una affettatina, se lo
Racchiudeteli con un minimo d'acqua dentro un tegame, esponeteli al calore tenendo il tegame ricoperto, e pochi istanti dopo vedrete schiudersi le grosse valve; estraete una ad una le cozze e ponetele all'asciutto. Ciò fatto avvolgetele bene in una farina qualsiasi (di riso, di segale schiacciata od altra posta in commercio) e deponetele, usando una forchetta, in un vassoio ove avrete disciolto un cucchiaino di farina in circa 2 cucchiai d'acqua ciò che avrà formato una leggera pastella. Colla forchetta mettetevi dentro le cozze, rivoltatele con garbo, ed una dopo l'altra passatele nella padellina calda nella quale avrete posto un cucchiaio d'olio. Pochi secondi dopo voltatele usando lo stesso mezzo, quindi ritiratele e proseguite così con le altre. Infine spolverizzatele di sale e servitele ben calde con limone.
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padellina calda nella quale avrete posto un cucchiaio d'olio. Pochi secondi dopo voltatele usando lo stesso mezzo, quindi ritiratele e proseguite così con
Di muffa. — Il calore e l'umidità dell'ambiente, insieme, sono la causa principale del rapido attecchimento delle muffe — che macchiano così spesso i vestiti e le stoffe specie dopo una lunga sosta in un armadio o in un baule. Oltre al caldo-umido, favoriscono lo sviluppo delle muffe certe sostanze coloranti delle stoffe (per esempio, l'indaco) e l'ambiente alcalino.
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vestiti e le stoffe specie dopo una lunga sosta in un armadio o in un baule. Oltre al caldo-umido, favoriscono lo sviluppo delle muffe certe sostanze
Perchè, poi, vedete, molto, di quello che vi spaventa o vi turba, è questione di forma. In tutto il mondo i giovani parlano un linguaggio diverso, agiscono in modo diverso dai genitori. Da noi, in Italia, grazie a Dio, questo è molto meno sensibile che fuori di qui. I nostri figli sono di buona razza. E vedete che, oggi, essi accorrono a contrastare il passo al nemico con lo stesso entusiasmo, con lo stesso anelito di sacrificio, con cui i nostri padri correvano a combattere con Garibaldi, e i nostri mariti e i nostri fratelli davano il loro sangue nell'altra grande guerra.
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razza. E vedete che, oggi, essi accorrono a contrastare il passo al nemico con lo stesso entusiasmo, con lo stesso anelito di sacrificio, con cui i
L'aneddoto mi è tornato a mente mentre leggevo la vostra lettera, così piena di malinconiche considerazioni. Certo, fra la nostra mentalità, e quella dei nostri figliuoli, c'è un abisso. Ma questo è sempre avvenuto, amica mia: fra due generazioni immediatamente succedentisi, lo «sfasamento» delle idee, delle tendenze, dei modi di parlare e di fare, è sempre stato notevolissimo. Colpa dei figli? O non, piuttosto, colpa dei padri e delle madri, che rimangono aggrappati alle idee alle tendenze e ai modi del passato, mentre tutto intorno freme fermenta ribolle e si trasforma?
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dei nostri figliuoli, c'è un abisso. Ma questo è sempre avvenuto, amica mia: fra due generazioni immediatamente succedentisi, lo «sfasamento» delle
Nel 700 i vostri antenati chiamavano i loro genitori «Signor Padre» e «Signora Madre» — ma, credetelo, dentro di loro, i vostri antenati trovavano che il Signor Padre e la Signora Madre erano molto arretrati, in fatto di idee. Fate un esame di coscienza, e ditevi, sinceramente, se quando avevate 18 anni non pensavate che il babbo e la mamma erano proprio buffi e antiquati, a voler pretendere da voi quello che ormai nessuna giovine dell'età vostra avrebbe tollerato. Lo stesso avviene ora. Per evitare che lo «sfasamento» fra la generazione che sorge e la nostra che tramonta si faccia troppo sentire, occorre, certo, richiamare di tanto in tanto i figli a un maggior senso di compostezza, e di misura. Ma occorre anche che noi, madri e padri, ci sforziamo di porci un po' più in tono, in fase, con loro. Non vi dico che dobbiamo metterci a fare le giovinette: sarebbe renderci ridicole. Solo, dobbiamo, con tatto, con finezza, con comprensione, veder di accorciare fin dove è possibile la distanza che separa le due generazioni: qualche volta la rinuncia, che ci costerà sacrificio, a qualcuna delle nostre consuetudini di vita o a qualcuna delle nostre idee ci avvicinerà di più, sentimentalmente e spiritualmente, alle nostre figliuole e ai nostri figliuoli: e se essi ci sentiranno «amiche» saranno più portati a confidarsi in noi, e potremo più facilmente aiutarli e guidarli con la nostra esperienza.
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vostra avrebbe tollerato. Lo stesso avviene ora. Per evitare che lo «sfasamento» fra la generazione che sorge e la nostra che tramonta si faccia troppo
TRE TORRI. — Voi potete affrettare la germinazione dei vostri semi tenendoli in infusione per 3 o 4 giorni in una soluzione al 2 per mille di acido ossalico. Ricordo di aver letto in una vecchia raccolta del Consigliere delle famiglie (ma, intendiamoci, la raccolta era stata fatta da altri, molti anni prima, perchè nel 1897 io non mi occupavo di economia domestica o di orticultura familiare per la semplicissima ragione che non ero nata ancora) che tenendo dei vecchi semi di lattuga in una soluzione debolissima di acido cloridrico, i semi riacquistavano le loro virtù germinative, non solo: ma una pianticella di lattuga appena nata da uno di quei semi, annaffiata ogni giorno con la stessa soluzione, cresceva così rigogliosa che in 8 giorni raggiungeva lo sviluppo che avrebbe avuto una pianta normale in varie settimane. Può darsi che questo «forzamento» della natura tolga, o modifichi, nelle piante, le loro caratteristiche di sapidità e di nutritività?
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raggiungeva lo sviluppo che avrebbe avuto una pianta normale in varie settimane. Può darsi che questo «forzamento» della natura tolga, o modifichi
ABBONATA LUCANA. — Il lievito di birra si chiama così ma non si estrae dalla birra. Sicchè lo potete trovare anche ora che la fabbricazione della birra è vietata. E ad ogni modo se volete potete fabbricarvelo da voi. Prendete dell'orzo tallito (che abbia, cioè, germogliato in un ambiente umido) e riducetelo in farina. Pesate 50 grammi di questa farina, aggiungetevi 2 grammi di cremor di tartaro, e 15 di miele: sciogliete tutto in 150 gr. di acqua e lasciate stare per qualche ora (3 o 4) in un recipiente. Dopo queste 3 o 4 ore ricoprite il recipiente e... non fate nulla fino a che il lievito non si sia formato da sè. Un altro lievito che potete prepararvi in casa, e di cui bastano 15 gr. per un chilogrammo di farina (beata voi che potete farvi il pane casalingo!) è il seguente:
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ABBONATA LUCANA. — Il lievito di birra si chiama così ma non si estrae dalla birra. Sicchè lo potete trovare anche ora che la fabbricazione della
I colombi posti a dieta di granelli decorticati offrono a breve decorso — con lo scoppio di convulsioni — una prova lampante della prestazione delle bucce.
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I colombi posti a dieta di granelli decorticati offrono a breve decorso — con lo scoppio di convulsioni — una prova lampante della prestazione delle
GIUSEPPINA DI ROMA — Potete trovare il consiglio che desideravate negli Articoli del Maestro. Non ci è stato possibile darvelo privatamente: se avessimo potuto, lo avremmo fatto ben volentieri senza compenso. Vi pare che siamo gente da farci pagare per fare una cortesia ad una abbonata?
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avessimo potuto, lo avremmo fatto ben volentieri senza compenso. Vi pare che siamo gente da farci pagare per fare una cortesia ad una abbonata?
NOCI R. — Le ciliege sotto spirito... senza alcole non si possono fare. Si possono conservare le ciliege nell'aceto, mettendole, se sono rosse, nell'aceto bollito, con spezie e zucchero, oppure, se sono bianche, sottoponendole prima all'azione dell'acqua bollente, per pochi minuti, poi mettendole sotto aceto con sale, erba serpentaria, due foglie d'alloro, pepe in grani, altre spezie a piacere. Ma non sono... sotto spirito. Per il resto, vi risponderò un'altra volta. Lo spazio, questo mese, ci manca.
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risponderò un'altra volta. Lo spazio, questo mese, ci manca.
AMOR MI MOSSE. — Se aveste domandato all'ufficio postale del vostro paese, avreste saputo che, ad evitare ingombri su codeste linee già oberate da trasporti ben più necessari, le competenti autorità hanno ordinato la sospensione dell'invio dei periodici in codeste provincie. Vi sareste, così, risparmiata di scrivere alla nostra amministrazione una lettera ingiusta. I fascicoli della Cucina che non possono essere spediti alle nostre care abbonate della Calabria — come a quelle della Sicilia, naturalmente — sono da noi gelosamente serbati e verranno inviati tutti insieme appena la situazione lo permetterà, il che speriamo sia presto. Cordiali auguri.
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della Calabria — come a quelle della Sicilia, naturalmente — sono da noi gelosamente serbati e verranno inviati tutti insieme appena la situazione lo
MINESTRA DI BARBABIETOLE — Prendete delle barbabietole rosse, non troppo grosse, e tagliatele a fette sottili, insieme a delle cipolle. Mettetele a cuocere in acqua in cui avrete disciolto un paio di dadi di estratti carnei. Meglio sarebbe se aveste un po' di brodo di carne vera: ma non sempre c'è. Dopo un'ora e mezza di cottura, potete togliere le barbabietole dal fuoco, e passarle per lo staccio insieme alle cipolle. Prendete ora questa purea e mettetela sul fuoco insieme a un bicchiere di vino rosso, sale e pepe, o peperoncino, quanto basta. Lasciate bollire un dieci minuti circa, poi versatevi della tapioca, e al momento giusto servite.
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. Dopo un'ora e mezza di cottura, potete togliere le barbabietole dal fuoco, e passarle per lo staccio insieme alle cipolle. Prendete ora questa purea
MELANZANE FILANTI. — Bisogna sbucciare le melanzane e tagliarle in fette dello spessore di mezzo centimetro. Infarinate, si friggono in quell'olio bollente di cui vi è possibile disporre. Intanto avrete preparato un composto, il quale dovrebbe essere…. composto di tuorli d'uovo, parmigiano grattato e sale, il tutto lavorato in modo da farne una pasta piuttosto densa. Non ci dite che avete poche uova da sciupare con le melanzane, perchè lo sappiamo da noi: questa ricetta è per quelle, fra le lettrici, che dispongono di galline e quindi di uova. Mettete ora una cucchiaiata del composto su una fetta di melanzana fritta, e ricopritela con l'altra fetta. Questi tramezzini vanno immersi nella pastella, e fritti rapidissimamente.
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e sale, il tutto lavorato in modo da farne una pasta piuttosto densa. Non ci dite che avete poche uova da sciupare con le melanzane, perchè lo
CAROTE RIPIENE. — Ripulite che avrete le vostre carote — che avrete scelto un po' grossette — svuotatele con un coltellino appuntito, lavorando, si intende, dalla parte del gambo. Nel buco così ottenuto potrete mettere un ripieno a piacere, perchè il sapore dolcigno della carota si sposa benissimo ad ogni genere di farcia: da quelle a base di carne pestata, o di salumeria mista con mollica di pane, al formaggio, alla crema densa fatta con latte e farina, alla semplice midolla di pane insaporita con aglio pestato, pepe e sale. Quando le carote sono pronte, chiudete il foro col pezzetto che avete tagliato per iniziare l'operazione di svuotamento, e cuocetele in una casseruola con sale e pepe, o peperoncino e abbondante brodo vegetale o di dadi. Le carote debbono essere ricoperte dal brodo. Bisogna che bollano lentamente, finchè il brodo non si sia tutto ritirato. Ora occorrerebbe preparare una salsetta dolce fatta così: del burro, e dello zucchero, messi a cuocere finchè non sieno diventati rossastri. Le carote ormai cotte dovrebbero essere rinvoltate in questa salsa, e subire un'altra breve cottura. Ma se il burro non c'è, e lo zucchero nemmeno... fate come potete.
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essere rinvoltate in questa salsa, e subire un'altra breve cottura. Ma se il burro non c'è, e lo zucchero nemmeno... fate come potete.
In tal modo si accentua una sproporzione tra fosfati solfati e sali di calcio. La decalcificazione porta lo scombussolamento nella costellazione d'altri minerali, nella capacità di utilizzare altre sostanze, di dominare le colonie di batteri. Rotta la proporzione, si altera quell'oscillazione molecolare comparabile all'atmosfera respirabile finchè non è rarefatta.
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In tal modo si accentua una sproporzione tra fosfati solfati e sali di calcio. La decalcificazione porta lo scombussolamento nella costellazione d
Ricercando le origini di altre alterazioni fra le quali non mancano squilibri che rasentano o toccano la paranoia, lo sdoppiamento della personalità, la schizofrenia, la demenza precoce e altre psicopatie sono venuto a scoprire che i genitori — specie nel ceto facoltoso — da scapoli e durante le fasi della riproduzione si erano abbandonati a vere scorpacciate di paste e pasticcini, di fondenti e cioccolatini, di rosoli e gelati, di sciroppi e liquori.
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Ricercando le origini di altre alterazioni fra le quali non mancano squilibri che rasentano o toccano la paranoia, lo sdoppiamento della personalità
Se non avete pescera, volete cuocere il pesce e non romperlo nel toglierlo dall'acqua, mettete una mussola o una garza in fondo al recipiente nel quale fate cuocere il pesce. A cottura terminata, prendete la mussola ai quattro angoli; il pesce verrà sollevato e senza timore di spezzarlo lo metterete nel piatto di servizio.
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quale fate cuocere il pesce. A cottura terminata, prendete la mussola ai quattro angoli; il pesce verrà sollevato e senza timore di spezzarlo lo
LE BUCCE DELLE MELE — Sono già comparse le prime mele sui mercati... Dove è possibile. E sono state accolte con gioja, in questa stagione in cui, per le note difficoltà dei trasporti, l'afflusso delle frutta alle grandi città è reso così intermittente. Se avete avuto la fortuna di procurarvi delle mele, non buttate via le bucce: avendo lo zucchero potreste farci, e questo lo sanno tutti, la gelatina. Ma se zucchero in abbondanza non avete, lasciate asciugare le vostre bucce al sole, e poi passatele al forno o tostatele dentro un tostino da caffè, e poi macinatele, e poi mettete due cucchiajni della polvere che ne avrete ottenuto in una tazzina da the, insieme a 4 o 5 granelli di anice. Lasciate in infusione tutta la notte, dopo aver fatto subire alla miscela un breve bollore serotino. Al mattino filtrate, e aggiungete questa acqua al vostro latte caldo e inzuccherato. Ne otterrete una bevanda nutriente e gustosa, per la prima colazione.
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mele, non buttate via le bucce: avendo lo zucchero potreste farci, e questo lo sanno tutti, la gelatina. Ma se zucchero in abbondanza non avete
A misura che trovavo un buon suggerimento, lo copiavo su un quadernetto. Per esempio, il cav. Pettini insegna a sostituire la farina occorrente per la besciamella o per altra piccola preparazione, con un pugnetto di riso due volte macinato; a fare la besciamella stessa per sformati o crostate di verdura e di carne, con una patata cruda grattugiata mista a latte, o a polvere di latte diluita, oppure con una patata lessata, schiacciata, rimestata con un uovo…. Ecco già un piccolo orizzonte aperto su possibilità prima negate!
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A misura che trovavo un buon suggerimento, lo copiavo su un quadernetto. Per esempio, il cav. Pettini insegna a sostituire la farina occorrente per
Lo stesso Napoleone che aveva altro per la testa, diceva all'Antonmarchi: «V'è qualcosa di più dell'istinto nelle api. Credereste che io non abbia cercato d'eluderle? Ho trasportato un vaso di miele in tutte l'estremità della camera. Hanno impiegato due, tre giorni a cercarlo, ma alla fine l'hanno trovato».
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Lo stesso Napoleone che aveva altro per la testa, diceva all'Antonmarchi: «V'è qualcosa di più dell'istinto nelle api. Credereste che io non abbia
Il miele contiene il 42 per cento di zucchero d'uva e il 38 per cento di zucchero di frutta. Non occorrendo il lavorio d'inversione — che compie lo stomaco con lo zucchero artificiale — risparmia energia e passa direttamente nel circolo sanguigno.
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Il miele contiene il 42 per cento di zucchero d'uva e il 38 per cento di zucchero di frutta. Non occorrendo il lavorio d'inversione — che compie lo
Risultato: i denti scrostati dello smalto e lo stomaco alterato dall'eccesso di acidi malici o citrici; mentre avrebbe potuto conseguire lo stesso scopo di guarire la gotta con minimo spreco di limoni e con varie pietanze quali cipolle al forno, rape, (radici e foglie), cicoria, patate, insalate varie condite con limoni, macedonia di frutta con prevalenza di arance e mandarini.
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Risultato: i denti scrostati dello smalto e lo stomaco alterato dall'eccesso di acidi malici o citrici; mentre avrebbe potuto conseguire lo stesso
Un altro legge che il tale medico può guarire la gotta applicando la cura dei limoni: da uno a otto limoni al giorno. Senza pensarci due volte adotta lo stesso metodo per sè.
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Un bravo ingegnere si pone a leggere volumoni di medicina e vuole trarne deduzioni e applicazioni con la stessa sicurezza che attinge da trattati di calcolo infinitesimale. La conseguenza del suo errore di rapporti lo sconcerta.
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calcolo infinitesimale. La conseguenza del suo errore di rapporti lo sconcerta.
Ecco spiegato come il tale avendo letto che X ha tratto vantaggi da una ricetta, avendola adottata senza ottenere lo stesso risultato, finisce col divenire incredulo a qualsiasi rimedio e inetto a disporre d'attenzione in misura adeguata.
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Ecco spiegato come il tale avendo letto che X ha tratto vantaggi da una ricetta, avendola adottata senza ottenere lo stesso risultato, finisce col